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Non esiste una terapia eziologica del COVID-19. Numerosi trattamenti antivirali sono stati testati, ma nessuno è risultato vantaggiosamente efficace.
Il vaccino sta per arrivare e a questa misura sono affidate le nostre speranze di rimuovere la malattia nel giro di 1-2 anni. Al momento, le uniche misure di contenimento della malattia si identificano nell’isolamento e nella quarantena dei casi sospetti e diagnosticati, nell’adozione delle misure di distanziamento, nell’utilizzo rigoroso dei mezzi di protezione individuale e nell’osservanza delle norme igieniche, in particolare la disinfezione delle mani.
La prognosi è legata ai fattori di rischio individuali e i pazienti possono essere sostenuti con terapia di supporto, ossigenoterapia e antibioticoterapia in caso di comparsa di sovra-infezione batterica. Poiché i casi ad evoluzione sfavorevole evolvono verso l’insufficienza respiratoria, la sepsi e l’insufficienza multiorgano, anche con quadri di trombosi vascolare, è raccomandato l’uso della C-PAP e della ventilazione meccanica nei pazienti con insufficienza respiratoria secondo il grado d’ipossia, la profilassi antitrombotica e la terapia rianimatoria secondo le necessità del paziente.