Meccanismo d’azione
Il meccanismo responsabile del calo ponderale è dovuto a molteplici effetti:
- meccanico: restrizione indotta dalla tasca gastrica di esigue dimensioni e conseguente senso di sazietà alla sua distensione ;
- ormonale: influenza sulla secrezione di entero-ormoni e centri regolatori ipotalamici di fame/sazietà;
- malassorbitivo: un parziale “malassorbimento” dei grassi si può avere quando l’intestino bypassato (saltato) supera i 200 cm.
RYGB è considerato particolarmente efficace nei pazienti con obesità e malattia da reflusso gastroesofageo in virtù delle modifiche anatomiche indotte (esclusione del fondo gastrico, ricostruzione ad Y) e nei pazienti con obesità e diabete mellito.
Risultati
La durata del ricovero varia tra i due e 4 gg in assenza di complicanze. Nel medio termine (2-3 anni) è documentata una perdita del 65% del peso in eccesso a cui si accompagna una risoluzione del diabete mellito di tipo 2 nell’84% dei pazienti, dell’ipertensione nell’83% e della sindrome da apnee notturne nel 95%. Il calo di peso si mantiene per un lungo periodo (ci sono dati sino a 14 anni ) sia pur con oscillazioni individuali. Tali percentuali possono variare in rapporto alla collaborazione del paziente sulla modifica del comportamento alimentare e stile di vita.
E’ fondamentale la adesione del paziente ad un corretto follow up che può durare tutta la vita.
Complicanze
Sono rare nei centri specializzati, si diversificano per gravità e tempo di insorgenza, le più frequenti sono:
- Fistola o leak anastomotico: deiscenza della sutura che unisce stomaco e intestino o della sutura tra le due anse intestinali;
- Emorragia intestinale: si verifica nelle prime 48-72 h dopo l’intervento;
- Occlusione intestinale;
- Stenosi dell’anastomosi;
- Deficit nutrizionali: anemia da carenza di ferro e/o vitamimina B12 e/o acido folico, osteoporosi da carenza di calcio (nel caso di bypass distali e di mancata assunzione di “integratori”);
- Ulcera anastomotica.
Nella maggior parte dei casi il trattamento di queste complicanze non richiede un intervento chirurgico, anche se talora si può rendere necessario secondariamente a condizioni cliniche instabili o a insuccesso del trattamento conservativo.